Salvini e il premio “Italia-Israele”: scoppia la polemica, opposizioni all’attacco

La decisione di riconoscere il premio “Italia-Israele” a Matteo Salvini ha subito scatenato un’ondata di polemiche e forti reazioni politiche. Mentre il leader della Lega giustifica la scelta del ritiro con motivazioni precise, le opposizioni si scagliano contro di lui. In questo clima di tensione, il dibattito si accende, mettendo in luce profonde divisioni nel panorama politico italiano.
Nel giorno in cui a Gaza si è verificato un nuovo massacro, con i carri armati israeliani che hanno aperto il fuoco sulle tende degli sfollati causando decine di vittime, Matteo Salvini, leader della Lega, è stato insignito del premio “Israele-Italia 2025”.
Questo riconoscimento, istituito per la prima volta dall’Istituto Milton Friedman in collaborazione con l’Unione delle associazioni Italia-Israele, il Maccabi World Union, l’Israel’s Defend and Security Forum e l’Alleanza per Israele, viene conferito per l’impegno del vicepremier a favore delle relazioni con Israele.
Durante l’evento sono stati espressi numerosi apprezzamenti nei confronti di Salvini. L’ambasciatore Peled ha sottolineato che il vicepremier merita il riconoscimento per il suo impegno nel rafforzamento dei legami strategici tra Italia e Israele, definendo l’amicizia con Salvini un onore e una fonte di gratitudine, auspicando che attraverso di lui possano ulteriormente consolidarsi i rapporti bilaterali.
“Sono onorato. È un premio comodo? No. Troppo facile essere amici quando sei pieno di amici, più difficile restare amici quando altri sentieri si stanno aprendo. Non si possono mettere sullo stesso piano una realtà democratica e una terroristica, che ha come obiettivo la cancellazione dello Stato di Israele. Si può arrivare al cessate il fuoco domani mattina, con la restituzione degli ostaggi. La scelta è solo di Hamas, di chi ha innescato il conflitto vigliaccamente“, ha commentato il ministro.
Con un tono ironico, ha aggiunto che grazie a questo premio otterrà una copertura mediatica ancora migliore rispetto a quella già ricevuta, scherzando sul fatto che l’unica accusa che potrebbe ancora essergli rivolta sarebbe quella di spaccio di droga.
Pd, M5s e Avs criticano duramente il premio ricevuto da SalviniDurante la seduta parlamentare, le forze di opposizione Pd, M5s e Avs hanno espresso aspre critiche nei confronti dell’esecutivo in relazione al riconoscimento conferito a Matteo Salvini.
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Riccardo Ricciardi, ha contestato duramente quella che ha definito una “lettera di condanna a Israele dopo due anni di genocidio”, sottolineando come tale azione sia “avvolta da ipocrisia”, aggravata ulteriormente dalla posizione assunta dal vicepremier. Ricciardi ha sostenuto che quanto accaduto travalica la normale dialettica politica, configurandosi come un vero e proprio segno di “miseria umana”.
Anche Arturo Scotto, esponente del Partito Democratico, ha denunciato la “doppia morale” del governo, evidenziando come il ritiro del premio da parte di Salvini rappresenti una violazione dello spirito della Camera, luogo deputato al rispetto del diritto.
Angelo Bonelli, deputato di Avs, ha definito la cerimonia “una premiazione oscena”, ricordando come il leader leghista abbia già in passato “stretto le mani insanguinate” del primo ministro israeliano Netanyahu, e si è domandato quale ulteriore limite debba essere superato per suscitare reazioni.
Stefania Ascari, del M5S, ha manifestato il proprio sconcerto per il fatto che un evento del genere si sia svolto all’interno di una sala della Camera dei Deputati, istituzione che rappresenta tutti gli italiani.
Nicola Fratoianni, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha invece accusato il vicepremier di ricevere il riconoscimento per la sua “complicità e ipocrisia”.
Infine, Laura Boldrini, intercettata nei pressi di Montecitorio, ha giudicato la premiazione “inopportuna”, affermando che la cerimonia, svolta alla presenza dell’ambasciatore israeliano, non fosse il momento né il luogo adatti per onorare un membro del governo impegnato nella collaborazione con Israele. Secondo l’ex presidente della Camera, iniziative di questo tipo non dovrebbero mai aver luogo in sedi istituzionali.
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